Prima di raccogliere informazioni utili per elaborare la risposta a una domanda
bisogna
formulare in modo esplicito il problema,
ovvero si devono individuare i diversi fattori (dimensioni, variabili) potenzialmente rilevanti rispetto al problema stesso e avanzare delle
ipotesi
circa gli effetti semplici o congiunti di tali fattori. Nel fare questo il ricercatore utilizza (o elabora)
una
teoria
di riferimento ed è sulla base di essa e delle proprie intuizioni che egli avanza delle ipotesi di
possibili soluzioni. Qualunque indagine empirica presuppone, infatti, una teoria (sia essa di tipo
esplicito
o
implicito)
che consiste in un insieme interrelato di concetti, di definizioni e proposizioni in grado di fornire una visione sistematica dei fenomeni specificando le relazioni tra le variabili, al fine di
spiegare e prevedere i fenomeni stessi.
Pur non esistendo un metodo privilegiato per giungere alla elaborazione di una teoria, tuttavia i diversi
metodi devono rispondere a certi requisiti per poter essere definiti "scientifici".
a) Innanzitutto un metodo scientifico
deve essere oggettivo:
conducendo le sue osservazioni attraverso un empirismo stretto e ragionando con la logica formale, il ricercatore cerca di assicurare oggettività al suo
approccio.
Di conseguenza, se il ricercatore giunge a una conclusione basata su una certa evidenza, altri ricercatori
devono poter raggiungere la stessa evidenza e arrivare alla stessa conclusione o a una equivalente (principio della
riproducibilità).
b) Poiché gli obiettivi a lungo termine dell’approccio scientifico sono la teoria e la scienza, una
metodologia è scientifica nella misura in cui contribuisce all’elaborazione teorica. Ulteriore caratteristica di una metodologia scientifica è pertanto l’organicità.
Lo scienziato generalmente non è interessato a semplici frammenti di informazione ma a un quadro complessivo di conoscenze; una buona metodologia scientifica cerca quindi di apportare contributi
significativi al processo di scoperta di leggi o principi generali che governano determinati aspetti della realtà. Si considera conoscenza generale e sistematica quella scienza costituita
da
un insieme interconnesso di teorie e proposizioni specifiche dedotte da principi generali.
Data questa interrelazione possiamo dire, ad esempio, che – anche nel caso ci fosse la ‘scienza delle comunicazioni di massa’ – non per questo esisterebbe un’unica teoria delle comunicazioni di
massa.
c) Infine, chi si occupa di metodologia, come di ogni altra disciplina o insieme di tecniche, deve essere
consapevole che tutte le conoscenze sono suscettibili di cambiamenti e miglioramenti: dubbi e interrogativi meritano quindi la massima attenzione. Leggi e principi devono essere soggetti a una
costante valutazione critica. In altri termini, il ricercatore è chiamato a sottoporre sempre il suo lavoro all’esame critico degli altri ricercatori che operano nello stesso
campo.
Poi esiste nel periodo transitorio delle stadiazioni di un progetto di ricerca, il principio di non contraddizzione.
Cari colleghi se non lo conoscete vi consglio di passare da studi un po' più approfonditi come quelli di filosofia della salute o filosofia dell'uomo.